jeudi 3 décembre 2009

Un'altra economia

Due testi per analizzare la possibilità di un'economia diversa, improntata a valori di rispetto e solidarietà:

- la carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale (dal sito dell'AGICES);

- la definizione dell'ecoturismo (dal sito Ecoturismo-Italia).

Travail

Risponda in italiano a queste domande sulla lettura "Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale". Ogni risposta deve contare tra le 80 e le 100 parole.

1/ Quali sono gli effetti del commercio equo e solidale sui produttori e sui consumatori?

2/ Quali sono gli elementi che differenziano la rete del commercio equo e solidale dalle catene produttive "tradizionali" dal punto di vista economico?

3/ Descriva un processo-tipo di produzione di un bene nella rete del commercio equo e solidale.

dimanche 25 octobre 2009

Come scrivere l'indirizzo

Scrivere l'indirizzo nella corrispondenza: le Poste Italiane ci dicono come si fa.
Il CAP si può cercare gratuitamente qui.
La lista delle province italiane con le rispettive sigle si trova qui.

jeudi 22 octobre 2009

samedi 17 octobre 2009

L'ombelico del mondo

Video:



Canzone e testo:

mardi 13 octobre 2009

Zanna Blu


Zanna Blu è una fiaba che parla di amore, coraggio e libertà, scritta da Carmelo Musumeci. Il primo capitolo si può scaricare qui.

vendredi 2 octobre 2009

Presentazione della famiglia Martini

Video tratto dal primo episodio della serie "Un medico in famiglia 1":



Trascrizione:

«Questo è il mio papà. Fa il medico e ci vuole molto bene, anche se a volte rompe.

Vicino a lui c'è Maria, che sarebbe mia sorella maggiore, e che rompe molto, ma molto di più di papà.

Questa è la nostra casa vecchia. Adesso stiamo per andare in una casa nuova.

Questo che fa lo scemo è nonno Libero, che è pensionato; prima faceva il ferroviere.

E questa è Annuccia, la mia sorellina più piccola; da quando è nata lei, non ho più potuto guardare la TV in pace.

Questo sono io, quello piccolo: io mi chiamo Ciccio.

Quello grande è zio Giulio, che non è proprio mio zio, ma è il più caro amico di papà. Non ha figli e non è sposato; fa molto ridere.»


Nota: «rompere» sta per «rompere le scatole»: letteralmente «casser les boîtes», un eufemismo per «casser les couilles».

samedi 26 septembre 2009

Imparare la storia

Rino nella storia: testo, lettura ed immagini su Egiziani, Fenici, Greci, Etruschi e Romani.

mardi 25 août 2009

dimanche 19 juillet 2009

Animali, "Curateli come gli uomini"

di ANTONELLA MARIOTTI

da La Stampa (30 giugno 2009)

Un progetto contro la malasanità dei veterinari: cartelle cliniche e obbligo di intervento

TORINO - Guardi, è meglio farsene una ragione. Non c’è più niente da provare. Addormentiamolo...». Sono queste le parole che un proprietario di animali, cane, gatto, criceto o furetto e persino pesce rosso, non vorrebbe mai sentirsi dire. Perché si sa che la loro vita è breve, ma la malattia, la sofferenza muta è difficile da accettare e poi c’è quell’angosciosa domanda: ho scelto il veterinario giusto? Avrà fatto tutto, ma proprio tutto, per salvarlo? Ora c’è una proposta di legge, firmata da Roberto Cassinelli, deputato Pdl, che vorrebbe dare più responsabilità ai veterinari, dando loro gli stessi obblighi che un medico ha nei confronti dei suoi pazienti umani.

Maltrattamenti

Se da tempo ormai la legge sui maltrattamenti prevede un reato penale riconoscendo il legame affettivo, manca una reale regolamentazione contro quella che per gli animalisti è «malasanità animale». Arca 2000 è una piccola associazione, nata nelle Marche dopo la morte di una cagnolina, Panna. La sua proprietaria racconta di una serie di analisi, terapie, interventi chirurgici, anche costosi, finiti con la morte della barboncina. «Ho deciso di creare un punto di riferimento per tutti coloro che si sono trovati nelle mie condizioni» spiega Daniela Ballestra. Così uno studio legale per l’associazione si fa carico delle cause ai veterinari di cui si presume la scarsa professionalità, e ora la proposta di legge. «Avevamo sottoposto il progetto a diversi politici di diversi partiti da anni - racconta Daniela Ballestra -. Solo Cassinelli ci ha risposto». L’avvocato ligure è lo stesso deputato che lo scorso anno propose l’introduzione del reato di maltrattamento per gli animali che vengono usati per l’accattonaggio, e ora chiede «più rispetto per i nostri amici animali. È questa la filosofia che ispira la proposta di legge» spiega in un comunicato.

Le storie

Carenze degli studi veterinari, scarsa preparazione, difficoltà nel reperire un pronto intervento, e la documentazione su esami e diagnosi quasi mai recuperabile. Ma le storie di Bebi, morta di emorragia a Pantelleria mentre era in «vacanza» perché non si è trovato un veterinario disposto a visitarla, o Pepita vittima di un intervento chirurgico sbagliato raccontano anche di ansia, angoscia dei proprietari, di dolore. «Bebi è morta con il suo muso tra le nostre mani, circondata dal nostro affetto - racconta il proprietario -. Non dico che vi debba sempre essere un centro clinico di pronto intervento; ma se viene supplicata una visita d’urgenza non si può opporre un rifiuto che, per quanto legittimo possa essere, resta inumano e incomprensibile per chi soffre, per chi ha lanciato un grido di aiuto, anche se a invocarlo era soltanto un cane». Nella proposta di legge sono cinque i punti fondamentali: obbligo di specializzazione per aprire una struttura sanitaria per la cura di piccoli animali; obbligo di una strumentazione minima per gli ambulatori; obbligo di refertazione scritta, in pratica una cartella clinica. Infine le più innovative: l’obbligo di soccorrere gli animali con la previsione del reato di omissione di soccorso e la reperibilità 24 ore su 24 dei veterinari e introduzione dei pronto soccorso per i quattrozampe.

Dall’altra parte

Che cosa ne pensano i veterinari? «Non mi sembrano cose nuove, un codice deontologico esiste già. La cartella clinica di fatto c’è, come il libretto sanitario con l’elenco delle vaccinazioni» spiega Cesare Pierbattisti, presidente dell’Ordine dei veterinari di Torino, «certo - prosegue - il veterinario ha una responsabilità che non è come quella del medico, ma è tenuto a dare una copia dei trattamenti eseguiti». Professionalità? «Sono il primo a riconoscere che debba essere pretesa la professionalità e l’impegno ma non dobbiamo colpevolizzare una categoria. Come i medici abbiamo un esame di Stato, corsi di specializzazione e tirocinio».

«La malasanità esiste per gli animali come per gli uomini, e in tutte le professioni ci sono errori, si tratta di capire se sono “tecnici” o infrazioni deontologiche». Qualcosa però sta cambiando se l’Associazione nazionale medici veterinari da un anno sollecita il governo per il reintegro della medicina veterinaria nel Comitato nazionale di bioetica con queste parole: «La professione del veterinario - dice il presidente Marco Melosi - diventa sempre più delicata, numerose sono le implicazioni etiche e morali: come dobbiamo comportarci per non perdere mai di vista il benessere animale? Come agire nella sua difesa? Questa nuova percezione ha trovato la sua espressione nel riconoscimento dell’animale come essere senziente».

vendredi 10 juillet 2009

«Eroine-veline come testimonial. Polemica all'ateneo di Bologna»

di ILARIA VENTURI

da Repubblica.it (10 luglio 2009)

BOLOGNA - Manifesti con quattro "veline", due bionde e due more, per attirare iscritti nelle sedi romagnole dell'università di Bologna. Maglietta attillata, sguardo ammiccante e, sul petto, i nomi delle quattro sedi delle facoltà decentrate: Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Sono "le fantastiche quattro dell'Alma Mater, il massimo per i tuoi studi universitari". Appena le foto sono apparse su repubblica. it è scoppiato lo scandalo, con un braccio di ferro tra i vertici dell'Ateneo più antico del mondo e gli enti sostenitori dei poli accademici decentrati promotori della campagna pubblicitaria. "Sconcertante. Questa promozione, fatta senza che noi sapessimo nulla, è sbagliata e altamente sconveniente, lontano mille miglia dal nostro stile", ha tuonato il rettore Pier Ugo Calzolari che ieri, appoggiato dal senato accademico, ha chiesto di togliere o coprire immediatamente i manifesti che tappezzano le città romagnole. I vertici dell'Ateneo non erano informati della campagna pubblicitaria, finanziata come ogni anno dagli enti sostenitori: la fondazione Flaminia a Ravenna, le società Serinar e Forlì e Cesena e UniRimini.

Ma la Romagna un po' burlona e vacanziera mostra di pensarla diversamente. "Togliere i manifesti? Prima ne discutiamo. Sui muri ci sono ben altre cose. E poi non dobbiamo far approvare dai vertici bolognesi la pubblicità pagata dai romagnoli", ha ribattuto il vicesindaco di Ravenna Giannatonio Mingozzi, l'ultimo dei repubblicani doc, che è anche vice presidente della Flaminia.

A far scoppiare il caso è stata la giurista Carla Faralli, prima donna a salire in cattedra a Giurisprudenza in Italia, in passato presidente delle docenti. Ieri mattina ha sventolato in Senato le foto delle "fantastiche quattro". "Al di là del fatto che è lesivo della dignità di genere - ha tuonato - quello che è ancora più grave è il messaggio educativo che passa in un momento in cui le ragazze devono orientarsi nella scelta e hanno in testa l'idea: farò la velina, per poi fare la parlamentare. Non ho parole, sono indignata, così si colpisce l'immagine della nostra università e il lavoro di qualità che i colleghi e le colleghe stanno facendo". Con lei i presidi di facoltà, unanimi nella condanna.
La protesta di studenti e docenti ha intasato il sito dell'Alma Mater, correndo via e-mail. "Se questo è quello che l'università propone siamo alla frutta", ha detto Angelo Erbacci, leader degli studenti cattolici vicini a Cl. E il consiglio di facoltà di Scienze politiche a Forlì ha deplorato la campagna pubblicitaria chiedendo controlli sulla comunicazione promozionale. Perché anche il prorettore alla Romagna, Guido Gambetta, ha confessato di essere stato informato a manifesti affissi. "Un incidente", ha commentato.

Deciso a difendere la campagna, costata 40 mila euro, è invece Antonio Penso, direttore della fondazione Flaminia. "Non c'entra nulla con il velinismo, volevamo comunicare il nostro muoverci insieme dopo anni di campanilismi". "Se non ci fosse stata Noemi nessuno avrebbe avuto niente da dire", sospira Mingozzi. "Noi non ci abbiamo messo nessuna malizia".

jeudi 2 juillet 2009

«Mio fratello è figlio unico» di Daniele Luchetti



«Mio fratello è figlio unico», coproduzione italo-francese del 2007, è un film del bravo Daniele Luchetti, autore di film indimenticabili come «Il portaborse», con Nanni Moretti e Silvio Orlando, e «La scuola», con lo stesso Orlando e Anna Galiena. Anche in questo film, Luchetti ci regala, con una maestrìa leggera (vedi l'uso continuo ma perfettamente misurato della videocamera a spalla), una fotografia graffiante e perfettamente attuale dell'Italia e degli italiani. Combattuto tra il bisogno di credere e il disincanto, il protagonista ed anti-eroe Accio (incarnato dal bravissimo Elio Germano) attraversa nel corso della storia esperienze politiche contraddittorie (il seminario, poi la militanza fascista, poi quella comunista ed infine il ritorno nell'odiata/amata famiglia) restando sempre fedele ad un unico principio: quello di vivere le idee in prima persona, senza paura di sporcarsi le mani.

Una recensione positiva qui. Una negativa qui.

Il linguaggio del film è un italiano popolare, con inflessioni tipiche di Roma (per esempio «ma che stai a di'», ovvero «ma cosa stai dicendo»).