vendredi 12 novembre 2010

Ci servono parole per pensare...

Lire et traduire en français ce poème de Gianni Rodari :
«Le Parole»

di Gianni Rodari

Abbiamo parole per vendere
parole per comprare
parole per fare parole
ma ci servono parole per pensare.

Abbiamo parole per uccidere
parole per dormire
parole per fare solletico
ma ci servono parole per amare.

Abbiamo le macchine
per scrivere le parole
dittafoni magnetofoni
microfoni
telefoni

Abbiamo parole
per far rumore,
parole per parlare
non ne abbiamo più.
L'expression «ci servono parole per...» veut dire «il nous faut des mots pour...». Mais celle-ci n'est pas la seule traduction possible de « il faut » : à voir dans la fiche à télécharger ici.

jeudi 11 novembre 2010

A proposito di gatti...

Voici le premier texte écrit par mon étudiant débutant Patrick, qui est à sa huitième leçon. C'est un texte qui parle de ses deux chats.

«Ho due gatti: una femmina e un maschio. Il maschio è il figlio della femmina. Prima ho avuto anche una cagna. La cagna è morta da due anni.

I gatti sono molto gentili (buoni).

D'inverno i gatti dormono molto. Quando il gatto ha fame, miagola. Il gatto fa le fusa quando lo accarezzo. La maggior parte del tempo i gatti dormono: il maschio sul letto della mia figlia minore, la femmina sul letto della mia figlia maggiore.»


À remarquer : «il letto della mia figlia maggiore, della mia figlia minore» -> on ajoute l'article (dans ce cas, la préposition-article) devant l'adjectif possessif, bien qu'il se réfère à un nom de parenté proche au singulier, parce que ce nom est accompagné par un adjectif (voir le § 60 sur le Bescherelle) : c'est une exception... de l'exception !

P.S. Dans la photo, le chat Romero, qui fait la belle vie à Rome.

C'era una volta una gatta...

Studiamo l'imperfetto in musica: un classico della canzone italiana, «La gatta«, di Gino Paoli, brano autobiografico pubblicato nel 1960.



Testo:

La gatta

C'era una volta una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
e una vecchia soffitta vicino al mare
con una finestra a un passo dal cielo blu.

Se la chitarra suonavo
la gatta faceva le fusa
ed una stellina scendeva vicina vicina
poi mi sorrideva e se ne tornava su.

Ora non abito più là
tutto è cambiato non abito più là
ho una casa bellissima
bellissima come vuoi tu.

Ma io ripenso a una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
a una vecchia soffitta vicino al mare
con una stellina che ora non vedo più...